lunedì 28 novembre 2016

Un albero di Natale speciale!

Cucchiai di plastica, panno rosso, pennarelli e tanta fantasia per addobbare quest'albero speciale, che rappresenta tutti gli alunni della II  A  e le loro maestre. Grazie, Rocco!

sabato 26 novembre 2016


Insegnare la grammatica:esistono modi migliori di quelli classici!


A chi non piacerebbe fare un viaggio per esplorare territori sconosciuti? La voglia di conoscere nuove realtà è insita nell’uomo e, alla luce di questa innegabile  verità, mi è venuta un’idea. Perché non aiutare i miei alunni a scoprire le regole della lingua italiana accompagnandoli, con la guida di una simpatica fatina, in un fantastico  mondo abitato da simpatici  personaggi ? L’esperienza maturata in tanti anni di insegnamento mi ha fatto riflettere sulla necessità di suscitare negli alunni la motivazione ad apprendere creando aspettative, innescando in loro il  desiderio di conoscere e di produrre attraverso l’attività laboratoriale. Ne è scaturito il progetto “In viaggio con Fiabolina”, attivato durante le ore di laboratorio linguistico. La storia è iniziata così: un giorno è entrato in classe un collaboratore con una cartolina, che i bambini hanno osservato con curiosità: la scriveva, dal Mondo della Lingua Italiana,  Fiabolina, la fatina protagonista del libro di cui avevo loro parlato, che li invitava a intraprendere con lei questo viaggio. Dapprima increduli, poi entusiasti, hanno deciso che avrebbero accettato l’invito e così hanno imparato a conoscere la protagonista di questa meravigliosa avventura. Assieme a lei hanno fatto amicizia con Il Mago Accento, che li ha aiutati a capire l’uso di un magico segnetto che lui utilizzava volentieri, il robot Sillabino, che li ha sollecitati a parlare sillabando, dettando le regole della corretta divisione, la fata Raddoppina, che ha insegnato loro l’uso delle doppie; inoltre, hanno visitato l’Isola dei Suoni Affini, dove la B veniva confusa con la D, la F con la V…

Il viaggio nel Regno dell’Ortografia li ha portati a scoprire il paese di Soqquadro, dove regnava una gran confusione, il paese della Punteggiatura, dove i segni di punteggiatura erano dei segnali stradali,  a intrattenersi con  la signora Acqua e con  l’ H Bislacca: da tutte queste opportunità e da questi incontri hanno imparato, come Fiabolina, le regole ortografiche in modo ludico e coinvolgente. Il “Maestro” Gianni Rodari diceva:-Perché i bambini devono imparare piangendo ciò che possono imparare ridendo?-Facendo tesoro del suo insegnamento ho permesso ai miei bambini di sorridere felici nell’accogliere in classe il robot Sillabino e, attraverso un role play, farlo rivivere nella conversazione con i compagni di classe, di ricostruire l’Isola dei Suoni Affini con un collage e di realizzare un biglietto pop up per animare il Mago Accento.In poche parole, in classe è stato attivato un percorso di didattica inclusiva, perché  gli alunni  hanno “fatto lezione” sostituendosi  all’insegnante, hanno effettuato il cooperative learning  per  drammatizzare varie situazioni  e hanno realizzato dei lavoretti per “costruire” il diario di bordo della loro esperienza di viaggio.Ma, soprattutto, hanno imparato le regole ortografiche in modo sereno . Artefici del loro sapere, si sono librati in una dimensione fantastica con entusiasmo. Spesso, per ricordare una regola, fanno riferimento al personaggio che gliel’ha insegnata…Per far consolidare  quanto hanno appreso ho utilizzato l’eserciziario allegato al libro, nel quale hanno studiato con Fiabolina. Per verificare le competenze acquisite  ho elaborato un gioco dell’oca con la fatina e, ancora una volta in modo ludico, ho rilevato che le finalità previste nel mio progetto sono state pienamente raggiunte!
Aida Dattola, maestra I.C.2"F.Sofia Alessio-N.Contestabile"

 Articolo pubblicato su YOUREDUCACTIONil 26 novembre 2016


giovedì 24 novembre 2016

Quando i bambini ti fanno riflettere...

Oggi a scuola parlavamo di amicizia, di sincerità e di condivisione e a un certo punto il discorso è caduto sulla maestra. Un mio piccolo alunno, Emilio, mi ha detto:-La maestra è un dono di Dio!-
La sua affermazione mi ha fatto riflettere: ognuno di noi, consapevole dell'alto compito al quale è chiamato, dovrebbe sentirsi dono per i propri alunni e riflesso dell'Amore di Dio. Grazie, Emilio, porterò le tue parole nel cuore e le ripeterò nelle giornate più difficili!

domenica 13 novembre 2016

TITTI SCOPRE I DIRITTI




Questa è la bella storia di Titti

che volle un giorno scoprire i diritti.                                                                                 

Decise, allora, per fare questo,

di utilizzare un bellissimo testo:

la Convenzione, dall’O.N.U approvata,

tanti anni fa e molto apprezzata,

per ricordare ad ogni nazione

di dedicare grande attenzione

ad ogni bambino che c’è nel mondo

per farlo felice a tutto tondo.



E scopre Titti il diritto alla vita

che è bella, preziosa e assai gradita:

ogni bambino vuol venire al mondo

e scoprire che è grande, vario e rotondo.



Ha diritto alle cure se è malato

 e dai dottori dev’esser curato:

con le medicine e tanto amore

la sua salute sarà migliore.



Al nutrimento ha inoltre diritto,

al cibo, all’acqua…insomma al vitto

e sono gli a adulti a dover procurare

ciò che il bambino deve mangiare.



Però un bambino ha diritto a giocare

E non può, perciò, ancor lavorare:

il gioco è importante per il suo cammino

e lo aiuta a crescere con gli altri vicino.





Il bimbo ha diritto alla famiglia

che per lui è sempre una meraviglia:

mamma e papà, cioè i genitori,

son le persone che ami e che adori.



Ha, inoltre, il diritto all’istruzione,

perché deve crescere con un’opinione;

non può rimanere solo a sognare,

ma a leggere e scrivere deve imparare.



Anche alla patria ha diritto il bambino

sia inglese, italiano o cinesino:

è questo un simbolo d’identità

che infonde in cuore serenità.



Il bambino ha diritto al primo soccorso

in ogni pericolo che può aver corso,

perciò gli adulti dovranno scappare

e prima i piccoli devon salvare.



Il bambino è fragile e va protetto

e circondato da tanto affetto,

perciò ha il diritto a non esser sfruttato

e con dolcezza dev’esser trattato.



Ora che Titti ha scoperto i diritti

pensa che i grandi non son stati zitti

e prova nel cuore una grande emozione

leggendo, felice, la Convenzione!