sabato 30 luglio 2016

Il latino nella scuola primaria



Un’ esperienza significativa, vissuta in una classe quinta di una scuola primaria,
mi consente delle riflessioni sull’approccio alla lingua latina nella scuola primaria.
  Per proiettarci in modo proficuo nel futuro non possiamo prescindere dalle nostre radici,
cioè dal patrimonio esperienziale accumulato nel corso del tempo, consolidato
e definito dalla tradizione ed i cui effetti riscontriamo nel quotidiano.
E la lingua, che per sua stessa natura è in continua evoluzione e si avvale
dei termini del passato per utilizzarli, magari modificandoli, in nuovi contesti,
trae linfa vitale dal ceppo che le ha dato vita e che deve pertanto
essere conosciuto ed apprezzato. Per amare la nostra lingua nazionale
e per migliorare le nostre competenze linguistiche si rende pertanto necessario
conoscere la lingua parlata di nostri padri, il latino.
Il progetto “Maiorum sermo” è stato elaborato con la specifica motivazione
di suscitare negli alunni di quinta elementare il desiderio di esplorare i segreti e i legami
che ancora uniscono, dopo tanti secoli, l’italiano al latino, al fine di garantire maggiore
duttilità espressiva e di aiutarli, così, a “crescere”.
Don Milani sottolineava l’importanza e la centralità della lingua quale strumento
che consente alla persona di comunicare, rielaborare e trasmettere esperienze e conoscenze
e di agire nel proprio contesto di vita, interpretandolo e modificandolo.
“Perché è solo la lingua che fa eguali. Eguale è chi sa esprimersi e intende
l’ espressione altrui. Che sia ricco o povero importa poco. Basta che parli.”
La padronanza linguistica, infatti, ci consente di arricchire il nostro bagaglio culturale
e di migliorare i rapporti con gli altri.
La lingua è, dunque, un patrimonio per chi la possiede e a maggior ragione lo è il latino,
espressione di una civiltà che è stata e continua ad essere maestra e guida di ogni civiltà.
Gli obiettivi che il progetto si prefigge sono i seguenti:
  • Conoscere le origini della lingua italiana
  • Stabilire un contatto con la civiltà latina
  • Ricavare le etimologie latine dalle parole italiane
  • Conoscere massime e proverbi latini
  • Realizzare confronti tra parole latine e parole italiane
  • Rilevare parole latine tuttora in uso
  • Rilevare l’ uso di prefissi e suffissi latini
  • Ricercare le matrici latine dei termini grammaticali
Per il perseguimento di tali obiettivi è utilizzata una metodologia attiva,
di ricerca e di confronto, atta a suscitare la motivazione ad apprendere
attraverso un rapporto di connessione fra la lingua italiana e il latino.
Attraverso la lettura di semplici testi, la ricerca, l’apprendimento mnemonico di parole,
massime e proverbi e schede di analisi linguistica si favoriscono momenti di contatto
fra le due lingue e, senza trascurare la dimensione ludica, si consente ai bambini di trovare
affinità e di “giocare” con le parole.
Particolarmente significativo è l’approccio con “le parole della grammatica”.
Spiegare, ad esempio, che il termine aggettivo deriva dal latino adiectivus,
che significa “aggiunto” è utile per un percorso di conoscenza grammaticale.
ESEMPIO
Aggettivo deriva dal latino adiectivus, che significa aggiunto.
Infatti, l’aggettivo si aggiunge al nome per qualificarlo, per indicarne il possesso,
la quantità, la vicinanza o la lontananza.







I contenuti di studio sono quelli della civiltà latina: la famiglia, i giochi, le feste,
i mesi dell’anno, i giorni della settimana ecc...; dalle parole latine si ricavano i termini
italiani in uso, dei quali si spiegherà il significato.
L’arricchimento lessicale è assicurato: gli alunni si divertono ad utilizzare le parole apprese
in nuovi contesti e a ricercarne di nuove, come accade, per esempio, con i composti del verbo “fero”.



     

Le prove di verifica, realizzate in itinere ed alla fine del percorso, sono costituite da cloze,
schede di analisi linguistica, prove del tipo vero/falso.
I dati emersi dalle prove di verifica relative al progetto attivato rivelano che gli alunni
hanno migliorato le loro competenze linguistiche , hanno arricchito il loro bagaglio
lessicale ed hanno utilizzato i termini latini in uso nella nostra lingua con maggiore facilità,
scoprendo neologismi e giocando con la lingua.
Autore: Aida Dattola, insegnante nella scuola primaria da 25 anni, laureata in Pedagogia, ha conseguito un master in didattica della lingua italiana.
copyright © Educare.it - Anno VI, Numero 10, Settembre 2006


Nessun commento:

Posta un commento