domenica 28 agosto 2016

Nennolina, una bambina che amava Gesù

I bambini sono il sorriso di Dio e con la loro ingenuità e la loro semplicità ci consentono di credere nella vita e di alimentare la nostra speranza nel futuro. Oggi  desidero parlarvi di una bambina speciale, Antonietta Meo, detta Nennolina, che ha fatto della sua breve vita un'autentica testimonianza di fede e di amore. Nata a Roma il 15 dicembre 1930 in una famiglia" di solidi principi morali e religiosi", quasi di fronte alla Basilica di Santa Croce in Gerusalemme, manifestò  sin da piccola il desiderio di pregare e di dialogare con Gesù, che considerava un amico. Non aveva ancora compiuto cinque anni quando i suoi genitori si accorsero di un rigonfiamento sul ginocchio sinistro: purtroppo era un osteosarcoma! Nel 1936 a Nennolina fu amputata la gamba sinistra. Cominciò così il suo calvario e la straordinaria esperienza d'amore con Gesù. La bambina, infatti, offrì a Gesù il suo dolore, come si legge in una delle tante letterine che scrisse. Addirittura confortava i suoi cari, dicendo:-Quando soffro, io penso subito a Gesù e allora non soffro più!-Considerata la gravità della malattia, la mamma pensò di farle ricevere in anticipo la Prima Comunione e la sera le dava lezioni di catechismo. Da allora la bambina cominciò dapprima a dettare, poi a scrivere da sola le sue letterine, che poneva sotto una statua di Gesù Bambino, convinta che le leggesse. Ne scrisse in tutto 158, rivolgendosi anche  a Santa Teresa del Bambin Gesù, alla Madonna, a Dio e  a Sant'Agnese.
Nennolina era molto devota a Santa Teresina, la santa di Lisieux che aveva promesso di mandare, dopo la sua morte, una pioggia di rose dal cielo, e Nennolina affermava:-Io farò cadere sulla terra una pioggia di gigli-
Il 3 luglio 1937 la piccola lasciava la vita terrena per abbracciare il suo amato Gesù, procurando, con la sua dolcezza, la conversione del dottore che l'aveva in cura.
Dal 1999 riposa nella Basilica di Santa Croce in Gerusalemme. Il 17 dicembre 2007 è stata dichiarata venerabile dal Santo Padre Benedetto XVI.

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